"Giustizia e Pace"
Il prosimo 12 aprile alle ore 9.30, presso il Cinema Teatro San Demetrio in Salerno, avrà luogo una lezione sul tema della “legalità e della giustizia, del rispetto delle regole e della trasgressione, sulla democrazia partecipata e la società orizzontale, sul dovere e la corruzione, sulla furbizia e il danno alla comunità” con relatore il magistrato dr. Gherardo Colombo.
Hanno aderito, con entusiasmo, numerose Scuole della Città e sopratutto della Provincia, tanto da non poter esaudire tutte le richieste. L’elenco delle Scuole registrate come da data e orario di adesione (circolare MIUR CSA Salerno n.51/2016):
- Istituto Superiore “Corbino” di Contursi Terme
- Liceo Statale “Alfano I” di Salerno
- Liceo Scientifico "F. Severi" di Salerno
- Liceo Scientifico e Linguistico “Mons. Mangino” di Pagani
- Liceo Scientifico “Pisacane” di Padula
- I.I.S “Ferrari” di Battipaglia
- I.I.S."G. Marconi" di Nocera Inferiore
- Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno
- Liceo Scientifico "G. da Procida" di Salerno
Ospite anche una rappresentanza dell'Istituto Comprensivo “Vicinanza – Pirro” di Salerno con 25 studenti di terza media.
Martedì 8 marzo, alle ore 18:30, nella Chiesa di San Modesto a Benevento, sarà celebrata una Santa Messa dal parroco don Nicola De Blasio, direttore della Caritas Diocesana, e da padre Raffaele Di Muro, postulatore della Causa di Canonizzazione di Rachelina Ambrosini.
"Io o Nessuno, Essere o non Essere”.
“Colui che ci ha dotati di una mente sì vasta da vedere il prima e il dopo, non ci largì questa capacità col divino don della ragione, perché ammuffisca senz’essere usata”. (Atto 3, Sc. 8)
Quante strade confondono gli uomini. Ascoltare le sirene di un mondo che, per farti notare, ti chiede di fare rumore e di non chiudere le orecchie con la cera. Ulisse resistette davanti alle Sirene, mise in campo l’astuzia davanti al potere rappresentato dal Ciclope.
I suoi amici preferirono non restare soli, essere trasformati dal potere oscuro della magia e lasciarsi ammaliare dalle false voci per poi restare prigionieri. Cosi come noi che, oggi, siamo portati a chiederci se è bene vivere una vita omologata o, per amore della verità, correre il rischio di restare soli.
“Essere o non essere”, vivere o morire, ripeteva Amleto nella sua enigmatica frase. Qui non si tratta di una fine fisica, ma del rischio di chiudersi ai sentimenti di libertà, di amore verso il prossimo e di uguaglianza nella diversità. Era questo il viaggio introspettivo che fece Ulisse che, per conquistare nuovi equilibri e ridisegnare i propri confini, viaggiò mettendo a rischio ciò che più gli era caro: la famiglia.
Amleto fece altrettanto, chiedendosi ripetutamente se era quello il vero modo di vivere o era preferibile impazzire all’idea di dover essere costretto da quanto, per motivi contingenti, doveva fare: la vendetta, la morte, la maledizione.
È questa la nostra Odissea, un viaggio che continua con la vita, le nostre storie, raccontate da Omero, Walcott, Joyce, perché l’Odissea è un poema scritto ogni giorno da quelle migliaia di profughi che affrontano lo stesso mare attraversato da Ulisse.
Affidarsi all’acqua o alla materia grigia (il teschio di Amleto)? La risposta è nella salvezza dell’Umanità.
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