Sabato 28 marzo è salpata dal porto di Salerno la nave dell’accoglienza della Fondazione Rachelina Ambrosini. Ha levato l’ancora dai fondali della coscienza dei grandi cavalcando la cresta dell’onda con la semplicità dei piccoli. Un varo avvenuto al Teatro San Demetrio alla presenza di studenti salernitani, di ogni ordine e grado, perfettamente integrati, in rappresentanza dei cinque continenti. Dal piccolo Aziz tunisino ad Emanuela, salernitana, con genitori filippini. Una vivace platea di mondialità dove l’emigrante e l’immigrato, l’apolide ed il rifugiato hanno testimoniato la partita della loro vita. Piccole e grandi storie dall’Argentina, al Camerun, dall’Honduras al Burkina Faso, al Sud Sudan. Una rotta con il timone controcorrente, per raggiungere a fine anno le coste africane.
Dal palco, dove sono saliti solo gli studenti, è stata lanciata una bottiglia con all’interno un messaggio d’amore: “Accoglienza, integrazione con l’unica legge che l’uomo dovrebbe sempre applicare: quella del “buon senso, del rispetto, delle braccia aperte, in un codice di diritto quello alla vita”.